In considerazione di quanto stabilito dal D.L. 19 maggio 2020, n. 34 (il cosiddetto “Decreto Rilancio”) per stimolare gli investimenti e sostenere le imprese ad alto tasso di innovazione, le detrazioni fiscali per chi investe in startup innovative e PMI innovative passano dal 30% al 50%

In particolare, il Decreto stabilisce che:

  • la detrazione d’imposta del 50% riguarda esclusivamente le persone fisiche;
  • la normativa fa riferimento sia alle somme investite in maniera diretta nel capitale sociale di una o più imprese sia tramite organismi di investimento collettivo del risparmio;
  • l’investimento massimo detraibile non potrà superare i 100mila euro e dovrà essere mantenuto per almeno 3 anni.

Superata la soglia dei 100mila euro, le persone fisiche potranno comunque continuare a beneficiare della detrazione fiscale del 30% per investimenti fino a 1 milione di euro.

Va, inoltre, ricordato che, per sostenere le start up innovative, per l’anno 2020 sono destinati 10 milioni di euro per la concessione di agevolazioni, sotto forma di contributi a fondo perduto, finalizzate all’acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative.

Inoltre, al Fondo di sostegno al venture capital sono assegnate risorse aggiuntive pari a 200 milioni di euro, sempre per il 2020, finalizzate a sostenere investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, nonché mediante l’erogazione di finanziamenti agevolati, la sottoscrizione di obbligazioni convertibili, o altri strumenti finanziari di debito.

Si stabilisce, inoltre che, ai fini del rilascio delle garanzie del Fondo centrale per le PMI in favore delle start-up innovative e delle PMI innovative, è riservata una quota pari a 200 milioni di euro a valere sulle risorse già assegnate al Fondo.

Ultimo – ma non meno importante – il termine di permanenza nella sezione speciale del registro delle imprese delle start-up innovative è prorogato di 12 mesi. Pertanto, le start up potranno mantenere questo “status” per sei anni dalla data di costituzione.

Leggi il Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Cosa sono le start up innovative?

Una start up, per qualificarsi come “innovativa”, deve possedere i seguenti requisiti, previsti dall’art. 25 del D.L. n. 179/2012:

  • deve essere una società di capitali (Srl, Spa, Sapa), costituita anche in forma cooperativa, non quotata su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione;
  • deve essere costituita e svolgere attività d’impresa da non più di 6 anni;
  • deve essere residente in Italia (art. 73, D.P.R. 917/86), oppure in Stati membri dell’Unione Europea o in Stati aderenti allo Spazio Economico Europeo (Liechtenstein, Islanda e Norvegia), purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia;
  • a partire dal secondo anno di attività, deve conseguire un valore della produzione annua non superiore a 5 milioni di euro;
  • non deve distribuire o aver distribuito utili;
  • deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  • non deve risultare costituita a seguito di una fusione, scissione, cessione di azienda o di ramo d’azienda.

È necessario, inoltre, che la start up possegga almeno uno tra i seguenti “requisiti alternativi”:

  1. deve sostenere spese di ricerca e sviluppo in misura almeno pari al 15% del maggiore tra costo e valore totale della produzione;
  2. deve impiegare, come dipendenti o collaboratori, personale altamente qualificato e in particolare:
    • deve impiegare in misura almeno pari a 1/3 della forza lavoro complessiva, personale che possiede il titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera oppure che possiede una laurea e che ha svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero;
    • oppure deve impiegare, in misura almeno pari a 2/3 della forza lavoro complessiva, personale in possesso di laurea magistrale;
  3. deve essere titolare (o depositaria o licenziataria) di almeno una privativa industriale o di un software registrato.

Per l’acquisizione della qualifica di start up innovativa è necessario iscriversi nell’apposita sezione speciale del Registro delle imprese.

Definizione di PMI innovativa

Una PMI, per qualificarsi come “innovativa”, deve possedere i seguenti requisiti previsti dall’art. 4, c. 1, del D.L. n. 3/2015:

  • deve essere costituita come società di capitali (Srl, Spa, Sapa), anche in forma cooperativa;
  • non essere quotata in un mercato regolamentato (ma può essere quotata in una piattaforma multilaterale di negoziazione, come l’AIM);
  • essere residente in Italia (art. 73, D.P.R. 917/86), oppure in Stati membri dell’Unione Europea o in Stati aderenti allo Spazio Economico Europeo (Liechtenstein, Islanda e Norvegia), purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia;
  • possedere la certificazione del suo ultimo bilancio;
  • non essere iscritta alla sezione speciale delle start up innovative del Registro delle imprese;
  • presentare una connotazione innovativa, identificata dal possesso di almeno due delle seguenti caratteristiche:
    1. costi di R&S almeno pari al 3% del maggiore fra costo e valore totale della produzione;
    2. forza lavoro costituita, per almeno 1/3 del totale, da personale con laurea magistrale, oppure, per almeno 1/5 del totale, da dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori;
    3. titolarità (anche mediante deposito o licenza) di almeno una privativa industriale o di un software registrato.

Per acquisire la qualifica di PMI innovativa è necessario iscriversi nell’apposita sezione speciale del Registro delle imprese.

 

Non sei ancora iscritto alla sezione speciale delle PMI innovative del Registro Imprese e non sai se possiedi i requisiti necessari? Scoprilo subito con il tool “PMI innovative” di Innexta! Con pochi e semplici passaggi saprai se possiedi i requisiti stabiliti dalla normativa o, in caso negativo, cosa manca per raggiungere l’obiettivo.

 

News del 29 maggio 2020